Questa, è un’altra cosa!
Riassunto di tappa 12: Bisha – Jeddah
Finisce dunque questa Dakar 2022. Una gara, per le moto, davvero equilibrata, dall’inizio alla fine nessuno è stato in grado di dominare veramente e abbiamo dovuto aspettare l’ultima tappa per scoprire il vincitore. Tappa 12 era stata suddivisa in un lunghissimo trasferimento di 516 km, mentre la speciale cronometrata, era davvero uno sprint di soli 164 km, per un totale di 680 km. E pensare che tutta la gara si è svolta su più di 8000 km, la cosa assurda che è stata una misera speciale di nemmeno 200 a decidere l’esito finale, incerto fino al km finale, spettacolare. Tappa breve si, ma molto insidiosa, come dimostrerà la condotta di gara dei big. Kevin Benavides pure oggi protagonista, anche se fuori dai giochi per la vittoria finale. Partito davanti a tutti, ha fatto da “guida” ai compagni delle moto sotto il gruppo KTM (tra queste anche GasGas). Aiuto utilissimo per Sunderland, visto l’ultimo violentissimo attacco finale di uno scatenato Quintanilla. Benavides, che oggi ha corso come uomo squadra, dicevamo, ha anche cercato di distrarre Quintanilla, lasciando tracce sul percorso per penalizzare la gara del cileno e portarlo fuori rotta. A sua volta, Quintanilla poteva contare sull’aiuto di Brabec nella lettura del roadbook e non è caduto nella “trappola” astuta di Benavides. Sul traguardo il primo ad arrivare è Benavides, poco attardato dietro di lui Sunderland, in visibile stato di agitazione per il risultato della classifica che via via si sta delineando all’arrivo degli altri piloti. Alla fine Quintanilla vincerà questa tappa in 1h40’00”, ma i distacchi tra i primi 10 sono contenutissimi. “Sundersam” risulterà 8° a soli 3’25” di distacco, e questo lo porterà alla vittoria finale e all’impresa con GasGas. Vittoria del trentaduenne inglese di Poole con tempo totale in classifica generale di 38h47’30”, medaglia d’argento per Quintanilla a +3’27” e medaglia di bronzo per Matthias Walkner a +6’47. Concluderà la sua tappa e questa prima fantastica esperienza anche Danilo Petrucci, dopo il disastro di tappa 11 con doppia caduta e il dubbio dell’infortunio, riesce a partire e concludere molto cautamente questa avventura raccogliendo comunque risultati e visibilità incredibili, essendo il primo pilota proveniente dalla velocità su pista ad aggiudicarsi una vittoria di tappa meritatissima alla Dakar. Grandissimo Petrux, spero che sarà la prima di una lunga lista di partecipazioni alla Dakar per il pilota ternano. Primo italiano in classifica finale Giovanni Gritti, al 45° posto.
Dopo due anni di dominio Honda, prima con Brabec, poi con Benavides, la vittoria dei team torna al gruppo KTM con GasGas che sta investendo moltissimo in tutti settori del motociclismo racing, fortissimi nel trial, si stanno aprendo anche a discipline come la velocità, vedasi la partecipazione al mondiale Moto3 nel 2021.
Grazie per aver seguito questo evento magico insieme, proseguiremo il viaggio con qualche numero, curiosità e approfondimento su uomini e mezzi che hanno fatto di questa edizione una delle più incerte e interessanti degli ultimi anni. Complimenti a Sam Sunderland, già vincitore della Dakar in Sud America nel 2017, ma come dice lui, questa vittoria è un’altra cosa!
Foto in copertina di Florent Gooden tramite dakar.com
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